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Napoli City Half Marathon 2018

08/02/2018

Napoli City Half Marathon, racconti di corsa e non…

Partiamo dalla nona sinfonia di Beethoven, colonna sonora dell’arrivo dei Runners che come me hanno chiuso la Napoli City Half Marathon abbondantemente sotto l’ora e trenta.

Dopo ventuno chilometri e poco più, molto facili, si finisce sotto un sole quasi primaverile contenti per un percorso senza insidie e suggestivo come pochi al mondo.

Riviviamo la gara dall’inizio

La partenza è fissata per le 8:30, orario un po’ strano per una gara sulla distanza della mezza maratona, ma forse obbligata dai problemi di circolazione del traffico sempre intenso nel capoluogo campano. Dopo un ritrovo per il deposito bagagli un po’ confusionario, ma tutto sommato veloce, ci apprestiamo a affollare le griglie di partenza assegnate ai vari partecipanti , in base al best time dichiarato.

Purtroppo devo sottolineare il mancato controllo,da parte degli addetti ai lavori, per il corretto transito nelle griglie di appartenenza. Controlli superficiali e sicuramente poco senso civico di molti atleti, hanno fatto si che le divisioni delle griglie saltassero.

Nonostante avessi un “pettorale basso” per accedere alla prima partenza, mi sono ritrovato in mezzo a centinaia di Runners non proprio con le mie caratteristiche di performance.

Alle 8:30 spaccate comunque si parte da viale Kennedy, zona mostra d’Oltremare.

I primi chilometri sono molto facili, addirittura in discesa, unico momento fastidioso è la lunga Galleria Laziale che collega Fuorigrotta a piazza Sannazaro.

Il lungo tunnel con poca aria e con molta gente, impedisce di impostare un buon ritmo ma tutto sommato è in discesa e i danni sono stati limitati. Fuori dal tunnel , siamo poco oltre il terzo kilometro, si arriva subito sul lungomare Caracciolo. La strada diventa dritta, i Runners lasciati alle spalle sono molti e la mia corsa inizia a diventare piacevole.

L’odore del mare addolcisce ancora di più quel percorso fino ad allora privo di salite.

Solo qualche tratto con i sanpietrini può dare fastidio ma è tutto molto sopportabile. Non troviamo un grande tifo lungo la strada, è ancora molto presto per essere domenica. Arriviamo al primo rifornimento, siamo al quinto chilometro, ci troviamo ora in via partenope, vicino al bel quartiere di Chiaia. Sulla destra si scorge Castel dell’Ovo. Doveroso alzare gli occhi e fotografare nella mente questo scorcio.

Da qui la gara continua senza difficoltà, dritta e piacevolmente accompagnata dalla vista del mare. Ci accorgiamo di essere quasi al giro di boa quando sull’ altro lato della strada incrociamo i “top Runners” keniani sfrecciare ad un ritmo surreale per noi “amatori”.

Il giro di boa è circa al decimo chilometro, via Amerigo Vespucci.

La strada è sempre dritta e si ripercorre lo stesso tratto di mare, al contrario, fino al dodicesimo chilometro. A cambiare è il pavè, non si corre più su asfalto ma su sanpietrini alternati a cemento rosso tagliati dalle rotaie del tram. Non il massimo se si è ancora in tanti e se si cerca di azzardare qualche sorpasso. L’incrocio con gli altri Runners dall’ altra parte della strada scatena qualche coro di incitamento e tifo fino ad ora scarso ai bordi della corsa.

Al tredicesimo chilometro si abbandona il tratto iniziale per entrare in piazza del Plebiscito.

Parer mio, penso sia il punto più bello della corsa.

Si entra nella piazza dopo una piccola salita di quattrocento metri circa su sanpietrini e ci si trova la basilica sulla destra. Spero in qualche foto proprio in questo punto da aggiungere alla mia personale collezione dei luoghi dove ho corso. Estasiasti da tanta bellezza è il momento però di fare sul serio, cerco di incrementare il mio ritmo per testare anche la mia condizione. Il percorso me lo permette.

Mezza Maratona di Napoli City

Si torna sul lungomare Caracciolo e la strada, asfaltata e dritta,ormai poco affollata di corridori, mi permette di impostare un ritmo più veloce. Si va verso il ritorno e al diciassettesimo kilometro purtroppo si ripercorre il tunnel dell’andata al contrario. Non piacevolissimo. Il buio, la poca aria, la salita e il pavé in sanpietrini complicano la vita di tutti. Molti rallentano e qualcuno cammina, ma per fortuna non è il mio caso. Usciti dal tunnel ormai il peggio è passato, gli ultimi chilometri scorrono facilmente e si arriva in zona mostra d’Oltremare.

L’ultimo chilometro è il più duro.

C’è qualche sali scendi e sanpietrini bagnati che mettono alla prova l’equilibrio dei più stanchi.

Ormai le note di Beethoven sono sempre più forti e il traguardo più vicino. Terminata!

Il ristoro finale non è stato all’altezza, ma chi se ne frega!

Sole e una bella medaglia bastano per essere contenti della gara appena portata al termine nonostante qualche difetto organizzativo, sicuramente migliorabile da una gara che nei prossimi anni spera di entrare tra le migliori d’Italia.

#FinoAllaFine…untilnextrun.

di Marco Ambroselli

 

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